
Rito Scozzese Antico ed Accettato
Perché antico ? Con questo termine si intende la Gran Loggia degli “Antichi” che praticava in Scozia e in Irlanda una Massoneria che differiva da quella inglese chiamata “Moderns”. Così fu costituita nel 1753 la “Gran Loggia dei Massoni Liberi e Accettati secondo le Antiche Istituzioni”, conosciuta come la Gran Loggia degli Antichi. Il suddetto Rito testimonia la volontà di tornare alle antiche usanze care agli scozzesi, così come agli irlandesi, attorno a Laurence Dermott (1720-1791, scrittore irlandese, Gran Segretario della Gran Loggia degli Anziani).
Perché accettato ? Si tratta dell’accettazione nelle Logge simboliche di membri esterni all’Arte (quelli “dell’Arte” si dicono operativi), quindi di Massoni speculativi.
Perché scozzese? Per distinguersi dal concorrente sistema inglese, nato in Scozia e apparso in Francia nei circoli stuartisti che si erano rifugiati a Saint-Germain-en-Laye alla fine del XVII secolo. Essi crearono in Francia le Logge che furono all’origine della Gran Loggia Provinciale di Francia nel 1736. Lo scozzesismo, a dispetto del nome, è nato in Francia nella seconda metà del XVIII secolo.
Le premesse
Le premesse del Rito sono imprecise perché probabilmente provengono da varie fonti. Ciononostante, possiamo tracciare alcuni parametri di riferimento.
Intorno al 1740 in Francia apparve un Grado superiore al 3° Grado, quello di Maestro Scozzese, chiamato anche Maestro Perfetto.
Nel 1745 fu fondata a Bordeaux una Loggia dei Maestri Scozzesi, che riceveva solo ex Maestri Venerabili (presidenti delle Logge dei primi tre Gradi, conosciute come le Logge di San Giovanni, blu o simboliche). Assomigliava molto a quella che ora chiamiamo una Loggia di Perfezione (Gradi da 4 a 14 del RSAA). Il Conte di Clermont (Gran Maestro della prima Gran Loggia di Francia dal 1743 al 1771) creò poi un Rito a 25 Gradi.
Anche se la paternità del Cavaliere di Ramsay nel processo di fondazione della Scozia è molto discutibile, non possiamo ignorare che il suo famoso discorso del 1736 introdusse una vera e propria ispirazione cavalleresca. La Massoneria scozzese e speculativa ne è fortemente impregnata. Secondo Ramsay, le crociate e la costruzione di cattedrali furono la fonte di tutto ciò.
Lo spirito del Rito Scozzese Antico ed Accettato
Nella prospettiva ideale di avvicinarsi al Principio creativo (che alcuni chiamano Unità Primordiale, altri Verità, o Essere…), il Rito propone all’Iniziato una progressione per Gradi, o Gradi, livelli di conoscenza che, sostenuti da rituali, scambi, studio, fraternità, azione… lo condurrà a poco a poco, ognuno al proprio ritmo, alla porta della Conoscenza.
Conoscenza di sé, prima di tutto, attraverso l’introspezione, per comprendere meglio il mondo e il ruolo che ogni persona dovrebbe svolgere in esso. Fai ciò che devi, qualunque cosa accada, è uno dei motti cari al nostro Rito.
Fraternità: l’essenza del cammino iniziatico non può essere fatta da soli. L’ascolto degli altri, la tolleranza, il rispetto, la condivisione di idee ed esperienze sono tutti modi per raggiungere una forma di illuminazione o un livello più elevato di coscienza. Il cemento di questa fraternità, il comune denominatore, ciò che unisce i massoni di tutto il mondo, è l’esperienza unica dell’iniziazione.
Azione: il RSAA chiede all’Iniziato di assumere un impegno autentico per mettere in pratica nella sua vita profana i valori acquisiti durante il lavoro massonico.
Il RSAA gli offre una missione che inizia con il grado di apprendista, poi compagno e maestro e si estende fino al 33°. Durante una lenta progressione egli incontrerà le diverse tradizioni che strutturano il Rito:
- egiziana (ad esempio, attraverso l’ermetismo),
- greca (pitagorismo),
- ebraica (la Cabala),
- (Gnosi),
- e soprattutto cavalleresca (influenze templari).
L’Islam, il Buddismo, il Taoismo, lo Zoroastrismo, così come le grandi correnti filosofiche, le scienze, l’alchimia, hanno permeato anche i nostri rituali.
L’Iniziato inizia una ricerca spirituale che trascende gradualmente il suo individuo e lo eleva il più possibile all’Assoluto, verso quell’intelligenza che viene designata come il Principio – di cui abbiamo parlato sopra – tentando una riconciliazione tra materia e spirito. Per spiritualizzare la materia e materializzare lo spirito, per usare la formula consacrata dal tempo.
Il metodo scozzese si basa su una concezione ternaria dell’uomo: corpo, anima e spirito (rispettivamente sale, zolfo e mercurio degli alchimisti). I viaggi dell’Iniziato lo portano a successive purificazioni, attraverso stadi di destrutturazione e poi di ristrutturazione. La moltitudine di rituali, simboli, storie mitologiche o storiche, permette a ciascuno di trovare la propria strada verso l’indicibile Verità.
Il sistema dei “Alti Gradi” (gradi dal 4 al 33) fornisce – tra l’altro – chiavi di lettura che permettono di affinare la comprensione, spesso intuitiva, dell’iniziazione al 1° Grado (quello di Apprendista), della cerimonia di promozione al 2° (Compagno), e dell’elevazione al 3° (Maestro).
Il RSAA si definisce quindi come un Ordine iniziatico, tradizionale e cavalleresco, a vocazione universalista. Si basa sull’intuizione dell’esistenza di un potere supremo chiamato il Grande Architetto dell’Universo, che ognuno può definire come vuole.
Il RSAA concepisce la Massoneria come una società il cui oggetto è lo sviluppo armonioso della famiglia umana in generale, e di ogni singolo uomo. La pratica dei rituali lo porta a una calma interiore che può portare a sua volta a una sorta di liberazione. Questa serenità, questa saggezza, ha tutte le possibilità di irradiarsi, di diffondersi a coloro che lo circondano.
Il lavoro massonico si basa sulla perfezione dell’Iniziato, sulla sua comprensione del mondo, sulla comprensione dei suoi misteri, attraverso una messa in discussione delle sue origini e dei suoi presunti disegni, una domanda che viene descritta come esistenziale, e che può essere riassunta così: da dove vengo, chi sono, dove sto andando?
Essa (il RSAA) non interferisce nelle controversie politiche o religiose (4° Principio della Costituzione del Rito).
6° Principio della Gran Loggia di Svizzera Alpina da cui provengono tutti i membri del Rito: La Loggia è un ambiente pacifico e neutro in cui le passioni umane non devono avere accesso. La Loggia non si intromette nelle questioni e controversie politiche o religiose. Ciò nondimeno uno scambio di opinioni su questi temi è permesso, ma quste discussioni non potrenno mai essereoggetto di una votazione né potranno portare a decisioni che siano di ostacolo all’indipendenza dei membri.
Questo non significa che il massone debba condurre una vita da eremita, al contrario. Attraverso il suo lavoro interiore, la distanta dall’evento, la saggezza acquisita attraverso lo studio e la riflessione, la coltivazione dello spirito di fraternità, egli può mettersi in gioco a titolo personale, ed essere un esempio nel mondo cosiddetto profano.
Struttura del Rito
Dopo i primi tre Gradi delle cosiddette Logge Blu o Simboliche, o di San Giovanni (Apprendista, Compagno, Maestro), incontriamo
- le Logge di Perfezione, Gradi da 4 a 14,
- Capitoli, gradi da 15 a 18;
- l’Areopago (Gradi da 19 a 30);
- il Concistoro (Gradi 31 e 32) diviso in due entità, una di lingua francese, l’altra di lingua tedesca.
- Il Gran Consiglio (33° Grado), composto da 99 Sovrani Grandi Ispettori Generali attivi di cui 33 membri per
- Il Consiglio Supremo (33° Grado)
Titoli e gerarchia
I successivi primi nove sono membri del Collegio, il “potere esecutivo” del Rito, per così dire. Durante una cerimonia, entrano in ordine inverso; tuttavia, escono nel seguente ordine:
- Potentissimo Sovrano Gran Commendatore
- Illustrissimo Luogotenente Gran Commendatore
- Illustrissimo Gran Cancelliere
- Illustrissimo Gran Tesoriere
- Illustrissimo Grande Oratore di lingua francese
- Illustrissimo Grande Oratore di lingua Tedesca
- Illustrissimo Grande Oratore di lingua italiana
- Illustrissimo gran maestro delle Cerimonie
- Illustrissimo Capitano delle Guardie
e, infine, i Membri Più Illustri del Collegio che sono:
- Illustrissimi Grandi Commendatori d’Onore
- Illustrissimi Membri Onorari del Supremo Consiglio
- Illustri Membri del Supremo Consiglio
- Illustri Membri Onorari del Supremo Consiglio